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3.7
. Qualche anno fa questo problema è stato trattato teorica-
mente da Moller (1) il quale ha mostrato che un oscillatore armoni-
co quantizzato si comporta come un orologio ideale fintanto che le
accelerazioni non raggiungono valori che, nel caso di sistemi come
la molecola di ammoniaca, non sono in alcun modo sperimentalmente
raggiungibili.
In questa discussione conviene classificare gli orologi
in tre categorie:
1) orologi elettromagnetici, per esempio transizioni radioattivo
atomiche o molecolari o transizioni nucleari;
2) orologi ad interazione forte, per esempio corpi radioattivi alfa;
3) orologi ad interazioni deboli, per èsempio corpi radioattivi beta.
Per gli orologi del primo tipo varie esperienze basate sul-
l'effetto Mossbauer hanno mostrato che essi si comportano come oro-
logi ideali, ossia che il ritardo accumulato quando sono sottoposti
ad accelerazioni del1' ordine di 10¹⁸ cm/S² seguono rigorosamente
la (1) senza mostrare alcune dipendenza dal valore dell'accelerazio-
ne; val forse la pena di insistere sul fatto che tale conclusione
raggiunta da Sherwin (2), discutendo i risultati sperimentali di va-
ri autori, si riferisce a transizioni elettromagnetiche mentre nul-
la o quasi nulla è stato stabilito sperimentalmente per ciò che ri-
. guarda, gli orologi del secondo e terzo tipo.
L'interesse su questo problema fu suscitato qualche anno
fa da conversazioni con Bruno Tousheck, in seguito alle quali fu
eseguita , nella primavera del 1959 presso i Laboratori della Sani-
t-à, una esperienzaintesa a modificare lo stato equilibrio radioat-
tivo esistente tra un corpo radioattivo alfa e i suoi discendenti
beta quando vengono sottoposti ad acceleratori G=200.000 gT. Il
risultato negativo (entro qualche unità su 10⁴) è in accordo, come
(l) C. Moller, Det Kong, Danske Videnskab. Sels. 30, N.10 (1955)
(2) C.W. Sherwin, Phys. Rev. 120, 17 (1960)